Possiamo fidarci dei mangimi industriali?
Se sei un proprietario di animale domestico, qualunque esso sia, ti sarai chiesto almeno una volta cosa contiene realmente il mangime che gli dai da mangiare, ti sarai chiesto se è sicuro, se a lungo andare non gli farà male.
Forse sei tra le persone fiduciose dei sistemi di controllo e delle leggi che regolano la produzione e la vendita dei mangimi destinati agli animali domestici o comunque del tuo veterinario e ti senti sicuro di quello che il tuo animale mangia.
O forse sei tra quelli che non si fidano perché “tanto chi li controlla i produttori” o perché “non possono controllarli tutti”, o perché semplicemente “il sistema fa acqua da tutte le parti” e sei rassegnato.
In ogni caso devi sapere che esistono leggi comunitarie (Europee) e italiane che regolano la produzione dei mangimi e la loro vendita. E non finisce qui: sono regolamentati anche la produzione di materie prime destinate alla mangimistica e l’allevamento di animali destinati all’uso alimentare compresi quelli utilizzati per la produzione di mangimi.
I produttori non fanno quello che vogliono: le leggi sono severe e prevedono sanzioni per chi non le osserva. Inoltre sono i produttori stessi che non hanno interesse a immettere nel mercato un prodotto dannoso. Poi i “furbetti” ci sono un po’ dappertutto, ma sicuramente le aziende serie non hanno nulla da nascondere. Poi altra cosa è comprare un alimento di fascia bassa o un alimento di qualità superiore: già dal prezzo possiamo capire cosa stiamo comprando.
Le disposizioni di legge che regolano la produzione di alimenti per animali domestici in Europa sono sicuramente più restrittive che negli altri Paesi del mondo, in Italia le regole sono ancora più stringenti. Queste norme assicurano la tracciabilità della filiera produttiva, dalle materie prime al prodotto in vendita nei negozi, stabiliscono cosa deve riportare l’etichetta del prodotto in vendita, promuovono l’osservanza del Catalogo europeo delle materie prime per mangimi e il Registro degli additivi, a cui i produttori di mangimi si riferiscono per gli ingredienti da utilizzare.
Le nuove norme per l’etichettatura dei mangimi
In Italia entra in vigore il Decreto legislativo n. 26/2017 che prevede le sanzioni per le violazioni riscontrate sul territorio nazionale alle disposizioni europee del Reg. CE n. 767/2009 riguardo l’immissione sul mercato e l’utilizzo dei mangimi, in vigore dallo scorso aprile.
Il nuovo Decreto, stabilisce le sanzioni amministrative pecuniarie applicabili al responsabile dell’etichettatura o all’operatore del settore dei mangimi (OSM) qualora non venga osservato quanto stabilito dalla Legge n. 281/1963 sulla Disciplina della preparazione e del commercio dei mangimi.
Queste sanzioni riguardano proprio le informazioni che il produttore comunica al consumatore, sia con l’etichetta, obbligatoria e/o facoltativa, sia con altre indicazioni che possono essere fuorvianti se non dannose per la salute dell’animale: la composizione, cioè l’elenco delle materie prime, l’indicazione dei componenti analitici e degli additivi, altri messaggi che il produttore veicola al consumatore sia stampati sulla confezione che con pubblicità o altri mezzi.
È solo in base a queste informazioni, infatti, che tu proprietario di un animale da compagnia o allevatore puoi effettuare una scelta consapevole e in linea con le esigenze del tuo animale: le sanzioni stabilite da questo decreto puniscono quindi la comunicazione fuorviante se non dannosa per la salute del tuo animale.
Le sanzioni riguardano anche il mancato rispetto di quanto stabilito da documenti approvati a livello europeo come il Catalogo delle materie prime per mangimi (Reg. UE n.68/2013, che a breve sarà sostituito da una versione aggiornata) ed i Codici di Buona Pratica di Etichettura degli alimenti per animali da produzione almentare (FEFAC) e per animali da compagnia (FEDIAF).
Attualmente non è obbligatorio per un produttore il rispetto di quanto indicato da tali documenti ma se ne fa riferimento in etichetta verrà sanzionato (anche a livello penale) qualora non ne rispetti tutte le disposizioni.
Alimenti sicuri per il tuo animale
Gli operatori della catena alimentare europea, ovvero agricoltori e cooperative agricole, produttori di mangimi speciali, produttori di mangimi composti, fornitori di materie prime per mangimi, produttori di zucchero e commercianti, hanno promosso il terzo aggiornamento del Catalogo europeo delle materie prime per mangimi (Regolamento UE 2017/1017) che entra in vigore l’ 11 luglio 2017 e già pubblicato sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione Europea, che obbliga gli operatori del settore ad adattare le etichette dei loro prodotti ai nuovi requisiti di etichettatura entro l’11 gennaio 2018.
Il nuovo regolamento ha migliorato la denominazione e la descrizione di molti elementi, ha introdotto ben 35 nuove voci. Per esempio è stata revisionata la descrizione delle materie prime per mangimi di origine animale che ora include anche proteine e grassi da insetti, nuova frontiera alimentare anche per l’alimentazione umana.
Altro esempio: sono state revisionate le descrizioni sulle farine da semi oleosi circa il possibile contenuto di saponi come residuo delle lavorazioni da frantumazione integrata e da raffinazione delle piante. Ci sono revisioni che riguardano la gestione delle materie prime per mangimi prodotte da fermentazione e i microorganismi in essi eventualmente contenuti e dovuti alla fermentazione.
Con il Decreto legislativo n. 26/2017 vengono dunque puniti i comportamenti dannosi riguardo la salute umana, ambientale e animale, come per esempio immettere alla vendita un mangime contaminato privo di apposita etichetta, o un mangime contenente materie prime vietate. Vengono sanzionati anche comportamenti di entità minore come dichiarare in etichetta valori diversi o comunque fuori tolleranza rispetto a quanto rilevato.
E non solo per quanto riguarda i mangimi, ma anche per gli additivi e le premiscele che vengono utilizzati per la produzione di alimenti destinati agli animali: alimenti completi, complementari e dietetici, sfusi o confezionati.
I regolamenti esistono e la loro osservanza è demandata gli organismi territoriali. In Europa e in Italia come puoi vedere ci sono veramente regole che scandagliano in profondità e senza tralasciare nulla circa la produzione e la vendita di alimenti per animali da allevamento e da compagnia per garantire prodotti che salvaguardano la salute del tuo animale e contribuiscono a creare un mercato basato su regole comuni.
Pertanto quando comperi un alimento per il tuo animale da compagnia non trascurare il dettaglio della provenienza del produttore: i produttori europei ti forniscono un prodotto senz’altro controllato e dalla filiera tracciata.
Cosa fanno i produttori italiani di mangimi per animali
L’Associazione Nazionale Tra Produttori di Alimenti Zootecnici (ASSALZOO) ha promosso una giornata per informare gli operatori di settore riguardo tutte le novità e relativi adeguamenti e sanzioni, introdotte dal nuovo Decreto, dall’aggiornamento del Catalogo delle materie prime e dal Codice del Consumo e che riguardano la tutta la filiera produttiva fino alla vendita del prodotto finito al proprietario di animali (sia da allevamento che da compagnia), dall’utilizzo di determinate materie prime alla corretta etichettatura e informazione all’utente finale.
Altri contributi e link utili:
Per il Manuale di Buone Pratiche: ASSALCO (Associazione Nazionale Imprese per l’alimentazione e la Cura degli Animali da compagnia)
La rivista Mangimi&Alimenti
Foto di copertina: jdn2001cn0 – Pixabay